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Ingegneria portuale a Genova nel Seicento

con Riccardo Degl’Innocenti

link per seguire la diretta Zoom: https://us02web.zoom.us/j/4206021729?pwd=SXp2U1g2TXRRZEtHa2NYbzVOcTh1Zz09
ID RIUNIONE: 420 602 1729
Passcode: Letture

Marzo 14, 2023 @ 6:15 pm

La scorsa estate nel corso dei lavori di ammodernamento della ferrovia in porto a Calata Sanità, la banchina che ha la radice sotto la Lanterna, è emerso il profilo del Molo nuovo, opera di difesa dalle mareggiate distruttive del Libeccio costruito alla metà circa del Seicento a completamento della difesa dai venti meridionali sino dal Medioevo affidata al solo Molo Vecchio. A commento e a illustrazione di questa riscoperta si vuole proporre la rilettura di un libro del 1969, anch’esso rimasto sepolto nelle biblioteche e fuori commercio, dedicato dall’autore Gianfranco Faina, allora assistente di Storia Moderna alla Facoltà di Lettere e Filosofia e ricercatore di storia della tecnica, alla vicenda della costruzione del Molo Nuovo e al suo ideatore e artefice, il nobile Ansaldo De Mari, una figura già celebre per avere diretto la costruzione della nuova monumentale cinta muraria. In questa ingegnosa nuova opera fondata nel mare De Mari seppe coniugare sapere pratico e prime teorie scientifiche, producendo una invenzione che si tradusse in una sorta di innovazione tecnologica che avrà fortuna presso gli ingegneri inglesi che la replicarono nella costruzione del molo di Tangeri alla fine del Seicento, ma di cui si perse successivamente la memoria, sepolta sotto l’ampliamento e il prolungamento del molo che darà vita alla diga foranea. Quella che ai nostri giorni si intende sostituire con un’opera ancora più ampia nel solco della continua reinvenzione del porto.

Riccardo Degl’Innocenti, laureato in Filosofia nel 1973, una vita professionale tra istituzioni pubbliche e aziende private nella istruzione, progettazione educativa, editoria, politiche formative e del mercato del lavoro; oggi in pensione esperto di portualità e cultore della materia storica.